Di Alice Munro, canadese, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 2013, si può iniziare dal libro che si preferisce, praticamente senza rischio di sbagliare. Quello in oggetto è solo, a titolo di curiosità, l’unico in forma di romanzo, essendo tutti gli altri raccolte di racconti.
La penna è quella di una donna forte e anticonformista, dotata di un occhio lucido sulle vite degli altri, tagliente in certi giudizi, onesta e mai stucchevole nel tratteggiare vite e passaggi di uomini e donne comuni che prendono rilievo e spessore nella normalità delle situazioni quotidiane. Le madri invecchiano e dimenticano i sogni da ragazza; le adolescenti scoprono con dolore di dover aderire a banali stereotipi seduttivi e i primi approcci al sesso deludono le aspettative, ma la consapevolezza di sé e del segno che si può lasciare dietro i propri passi indica una stella polare da seguire ancora, un giorno dopo l’altro.